Contaminazione grave anche in Piemonte: l’indagine evidenzia un dato sconvolgente

L’indagine ha messo in evidenza un dato allarmante riscontrando una grave contaminazione, che coinvolge anche il Piemonte.

Sappiamo quanto sia fondamentale seguire un’alimentazione sana per il proprio benessere. La nostra dieta deve essere bilanciata e varia, inoltre non dovremmo mai dimenticare l’importanza del mantenersi idratati. Eppure, per quanto possiamo impegnarci, ogni giorno la nostra salute è messa a rischio dall’inquinamento e dalle sue conseguenze sull’ambiente e sui prodotti che consumiamo abitualmente, i quali potrebbero rivelarsi contaminati.

Simbolo attenzione, mano
Contaminazione grave anche in Piemonte: l’indagine evidenzia un dato sconvolgente – ichicuneo.it

Il contatto con alimenti o con acqua contaminati rappresenta un serio rischio per la salute. Nei casi peggiori, infatti, può determinare lo sviluppo di malattie gravi. Ciò può avvenire in diversi modi, come nel caso della contaminazione chimica, determinata dall’utilizzo di sostanze dannose per l’organismo.

In una sua recente indagine, Greenpeace ha analizzato le acque italiane concentrandosi sui livelli di contaminazione nelle diverse regioni. Lo studio ha preso in esame 260 campioni, in 235 comuni, di cui il 79% è risultato positivo alla presenza di sostanze pericolose non solo per l’ambiente ma anche per la nostra salute.

Acqua contaminata in Piemonte: i risultati dell’indagine sono allarmanti

Lo studio di Greenpeace si è focalizzato, in particolare, sui PFAS. Conosciuti anche come “inquinanti eterni”, vengono impiegati ampiamente nella produzione industriale di diversi articoli – come abiti e scarpe impermeabili, pentole aderenti e imballaggi alimentari. Questi compisti chimici sono utilizzati principalmente per la loro capacità di rendere gli articoli impermeabili all’acqua e ai grassi. Tuttavia sono noti anche per l’inquinamento che provocano.

Lavandino
Acqua contaminata in Piemonte: i risultati dell’indagine sono allarmanti – ichicuneo.it

I PFAS resistono ai processi di degradazione e, di conseguenza, si contraddistinguono per la loro persistenza. Una volta rilasciati nell’ambiente si accumulano nel suolo e negli organismi viventi, come anche nell’acqua. L’indagine condotta da Greenpeace – risalente al periodo tra settembre e ottobre 2024 -, ha evidenziato la presenza di queste sostanze in tutta Italia.

Tra le regioni in cui sono stati registrati i livelli più alti di contaminazione troviamo il Piemonte. Nelle città di Torino si superano addirittura i limiti di sicurezza che diversi paesi europei hanno adottato, insieme agli Stati Uniti. Risultati allarmanti sono stati riscontrati anche in Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna.

Oltre a Torino, presentano livelli eccessivamente alti di PFAS comuni come Milano, Genova, Novare, Vicenza, Ferrara e Arezzo. Greenpeace ha invitato il governo Meloni ad affrontare la situazione e agire con degli interventi appositi per contrastare la contaminazione delle acque potabili: si tratta di un’emergenza che non può più essere ignorata, come sottolineato da Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento.

Gestione cookie