Truffa tramite SPID, scatta l’allarme che spaventa tutti gli italiani: possono, infatti, rubarti in poche mosse lo stipendio. Come funziona e cosa sapere.
Come è noto, dal punto di vista tecnologico i progressi sono stati enormi negli ultimi anni e si ha la netta sensazione che si stia andando troppo veloce da questo punto di vista ed è impossibile restare al passo con tutti questi cambiamenti. Questo aspetto è sicuramente importante per la vita di tutti i giorni, dal momento che sono tanti i vantaggi che questi progressi ci regalano. Allo stesso tempo, dobbiamo imparare anche ad alzare le nostra barriere per poterci proteggere e schermare dai tanti malfattori che ci sono in giro.
In tal senso, sono sempre tante le soluzioni che arrivano da questo punto di vista, a partire ovviamente dalla conoscenza e dalla cautela che ciascuno di noi dobbiamo usare. Allo stesso tempo, però, se ne inventano una più del diavolo, come si suole dire. Adesso, per esempio, emerge una nuova truffa che riguarda lo SPID e che può costare davvero cara, dal momento che possono rubare anche lo stipendio. Andiamo a vedere di che cosa si tratta e come funziona in maniera dettagliata.
A denunciare questa truffa SPID a dir poco allarmante è Alessia, un medico di 40 anni di Roma. A quanto pare, infatti, come raccontato da Leggo, qualcuno con la sua carta di identità ha avuto accesso al suo SPID che ha utilizzato poi per effettuare l’accesso sul portale NoiPA, quello che gestisce gli stipendi della Pubblica Amministrazione. Così facendo, ha cambiato il codice IBAN sul quale vengono accreditate le varie mensilità. La dottoressa si è accorta del problema nel momento in cui ha visto che non le era stata accreditata la tredicesima.
Per quanto riguarda il discorso relativo allo SPID, a quanto pare tramite la carta di identità sono stati creati due account differenti ed uno per quanto riguarda la CNS. Tramite questi account, poi, sono entrati sul portale NoiPA, accedendo alla sezione destinata all’IBAN sul quale ricevere lo stipendio. Per un mese, poi, tramite il sistema di antifrode, ha provveduto ad una revoca dei due account creati. Ma non è tutto.
Potendo utilizzare i cedolini ed il CU di ogni anno, i malviventi in questione hanno creato un conto corrente. Ci è voluto più di un mese, in conclusione, per risolvere questo problema, mentre ancora ad oggi non si è ancora riusciti ad individuare la CNS. Il peggio sembra essere passato, ma il danno è stato considerevole.
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