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Attualitá

Lavorare e avere anche la NASPI: ecco i casi in cui sarà possibile nel 2025

NASPI non tutti lo sanno, in alcuni casi è possibile lavorare e continuare a percepirla. Andiamo a vedere quali sono i paletti da considerare.

Dal punto di vista occupazionale e lavorativo, la situazione in Italia è estremamente delicata ormai da diversi anni. Non è certo un caso, da questo punto di vista, che le famiglie siano sempre di più in difficoltà e che ce ne siano tante costantemente su una soglia di galleggiamento, come si suole dire. Il potere di acquisto delle famiglie, da questo punto di vista, per una serie di fattori che vanno tenuti in considerazione. A partire, ovviamente, dagli investimenti che scarseggiano ormai da tanto, troppo tempo.

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Questo, in maniera del tutto inevitabile, riduce il numero di occupati e che abbiano una posizione stabile dal punto di vista economico e crea una contrazione in termini di posti di lavoro. Senza dimenticare, ovviamente, che gli stipendi ormai in Italia sono fermi davvero da tantissimo tempo. Anche se non lo sanno in molti, però, chi percepisce la Naspi, vale a dire il cosiddetto sussidio di disoccupazione, può anche lavorare. Andiamo a vedere in quali casi questo è consentito.

Naspi e lavoro: quando sono compatibili

In linea di massima c’è da sottolineare un aspetto. La Naspi, in linea di massima, non può essere percepita da chi lavora e si ottiene nel momento in cui si perde il posto di lavoro per ragioni che vanno oltre quella che è la volontà del lavoratore. Ci sono, però, delle eccezioni da tenere in considerazione. Si riduce all’80% l’indennità in questione senza perderla a determinate condizioni. Per esempio, chi avvia una attività tramite partita IVA nel momento in cui il reddito annuo non supera i 5.500 euro.

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Nel caso in cui, invece, un lavoratore che ha più contratti di lavoro part time e ne perde solo uno, allora la Naspi viene erogata ancora una volta, ma solo ed esclusivamente se il reddito annuo del lavoro rimasto viene comunicato all’ente che si occupa degli aspetti in questione, vale a dire l’INPS, entro un mese dalla domanda di prestazione.

Se si viene assunti come dipendente, ovviamente, non si potrà ottenere la Naspi, ma il diritto è come se venisse congelato. La Naspi, infatti, può essere sospesa nel momento in cui il contratto di lavoro subordinato ha una durata pari a meno di 6 mesi ed il reddito non supera 8.500 euro. Bisogna, dunque, prestare attenzione a questi aspetti.

Gaetano Pantaleo

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