Novità Naspi: il nuovo paletto introdotto per avere la disoccupazione

Sono stati modificati i requisiti per richiedere la Naspi, variazioni illustrate da una circolare dell’Inps dei giorni scorsi: tutto quello che c’è da sapere.

La Naspi ha subito delle modifiche a partire dal 1° gennaio 2025. Queste importanti variazioni, introdotte dal Governo attraverso la Legge di Bilancio, riguardano i requisiti di accesso all’indennità riservata ai soggetti che hanno perso il lavoro.

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Novità Naspi: il nuovo paletto introdotto per avere la disoccupazione (Ichicuneo.it)

Le nuove disposizioni, che hanno come obiettivo quello di contrastare le irregolarità legate alla prestazione assistenziale ed il fenomeno dei cosiddetti “furbetti della Naspi” sono state illustrate dall’Inps nella circolare numero 3 pubblicata lo scorso 15 gennaio. Visti i nuovi requisiti, i lavoratori possono stipulare un accordo con il datore di lavoro in modo da non rischiare di perdere il diritto di accedere alla Naspi.

Naspi, i nuovi requisiti per richiedere l’indennità e l’accordo che tutela i lavoratori

La circolare numero 3, pubblicata dall’Inps lo scorso 15 gennaio, ha illustrato i nuovi requisiti per richiedere la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), introdotti dalla Legge di Bilancio approvata dal Governo e già pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Come si legge sulla circolare dell’Istituto di previdenza sociale, l’indennità di disoccupazione potrà essere richiesta anche in caso di dimissioni volontarie del lavoratore che ha trovato un nuovo impiego, ma rimane in vigore il requisito di aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione dopo le dimissioni che devono essere stata presentate nei 12 mesi precedenti alla domanda.

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Naspi, i nuovi requisiti per richiedere l’indennità e l’accordo che tutela i lavoratori (Foto da Ansa) – Ichicuneo.it

In sintesi, se un lavoratore lascia volontariamente un impiego e viene licenziato dalla nuova occupazione potrà accedere alla Naspi se ha maturato 13 mesi di contribuzione dopo le dimissioni. Inoltre, è stato stabilito che nei casi di licenziamento avvenuto dopo 15 giorni di assenze ingiustificate dal lavoro, il provvedimento sarà considerato come volontà del dipendente che perderà il diritto di accedere all’indennità di disoccupazione.

Considerati quanto stabilito dalle nuove disposizioni, i lavoratori per non perdere il diritto alla Naspi, possono richiedere al nuovo datore di lavoro di stipulare il patto di stabilità. Questo accordo prevede che il datore di lavoro non possa licenziare prima di un determinato periodo di tempo, in questo caso 13 settimane, il nuovo assunto, salvo i casi di licenziamento eccezionali o per giusta causa previsti dalla legge. Anche il lavoratore non potrà recedere prima del tempo indicato il contratto, sempre ad eccezione dei casi previsti dalla legge. Se una delle due parti, senza una giusta causa, recede il contratto prima dei termini dovrà risarcire l’altra.

Il patto di stabilità rappresenta un accordo facoltativo che può essere stipulato sia in fase di nuova assunzione che successivamente all’inizio dell’attività lavorativa.

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