Agenzia delle Entrate, il pagamento in ritardo di una rata che cosa comporta? La condizione che può determinare delle conseguenze da ricordare.
Ormai per i contribuenti è possibile attuare una serie di accordi con l’Agenzia delle Entrate per i pagamenti rateizzati di tasse, imposte, tributi non versati in precedenza. Si tratta di una modalità che consente di definire le singole posizioni nel miglior modo possibile per il contribuenti. Pur nel rispetto degli obblighi di legge.
Sono delle opportunità che consentono di evitare situazioni più gravi. E che segnano da un certo punto di vista un cambiamento dei rapporti tra cittadino e amministrazione fiscale. Sono un segnale di una maggiore collaborazione e fiducia rispetto al passato. Tuttavia occorre sempre ricordare che i piani di rientro e le facilitazioni concesse dall’amministrazione comprendono tuttavia il rispetto di tempi, procedure e importi concordati.
La rateizzazione decisa con un piano di rientro da un debito con il Fisco mantiene, come accennato, delle regole da rispettare. A cominciare dagli importi da versare, dai tempi, dalle procedure burocratiche da seguire e così via. Si deve ricordare anche che la rateizzazione della somma da pagare può comprendere anche sanzioni e interessi, pur se in forma ridotta, secondo il tipo di adempimento concordato in cui si rientra.
Ma cosa succede se si paga in ritardo una rata che fa parte di un piano di rateizzazione? Una rata di questo piano pagata in ritardo non fa parte del numero di rate non versate che causano la decadenza dal piano di rateizzazione stesso, se si versano gli interessi di mora maturati tra rata e data di pagamento, oltre alla somma dovuta. Inoltre limitatamente alle somme affidate all’Agenzia delle Entrate – Riscossione entro il 31 dicembre del 2021, anche l’eventuale aggio in più per ogni rata.
Invece se si versano in ritardo solo le somme dovute nel piano di rateizzazione, senza considerare interessi e l’eventuale aggio in più, come detto, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione non considera chiusa la rata. La quale quindi è compresa nel numero di rate non pagate. Ciò influisce in maniera determinante nel numero di rate non pagate che causano la fuoriuscita e la decadenza dalla rateizzazione.
Si capisce quindi che un piano di rateizzazione decade se alla scadenza di una rata, risulta già un numero di rate non versate che supera il limite permesso dalla normativa. Ad esempio se il limite consentito di rate non pagate per la rateizzazione è di 5, la rata non pagata in scadenza il 28 febbraio 2025 produce la decadenza del piano stesso, nel caso in cui a quella data ci siano già 4 rate non pagate.
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